Associazione culturale di rievocazione storica

Il Belgio non si piega

La mattina del 3 agosto il Belgio rifiuta l’ultimatum tedesco e avvisa la Gran Bretagna.
Londra è garante della neutralità belga dal 1839. Irritata, chiede spiegazioni “soddisfacenti” ai tedeschi. L’ultimatum scadrà alle 23:00 del giorno dopo.

 

La Germania ha appena dichiarato guerra anche alla Francia, ma è la questione inglese al centro del dibattito. Il cancelliere Bethmann Hollweg non si fa illusioni; l’intervento della Gran Bretagna è inevitabile.

 

Il più preoccupato in Germania, uno dei pochi, è il ministro della marina Alfred von Tirpitz. Commenta laconico e sconsolato: “Allora tutto è perduto”.
Nell’estate del 1914 i tedeschi vantano senza dubbio il miglior esercito. Nonostante stiano puntando tutto sulla Francia, le truppe schierate sul fronte orientale riescono comunque ad avanzare.

 

Le armate russe non sono pronte per la guerra; per ora non rappresentano una minaccia reale.
Intanto i serbi continuano a resistere. I combattimenti contro gli austriaci si concentrano sul fiume Drina.

 

In tutta Europa gli episcopati benedicono i soldati in partenza; mentre in Vaticano Papa Pio X può solo ordinare preghiere per la pace universale.

Il Belgio non si piega
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