Associazione culturale di rievocazione storica

Conrad vs Putnik

Franz Conrad von Hötzendorf (Penzing, 11 novembre 1852 – Bad Mergentheim, 25 agosto 1925), feldmaresciallo.

 

Era il capo di Stato Maggiore dell’esercito austroungarico al momento della dichiarazione di guerra.

 

Già in passato aveva proposto, irrealisticamente, piani offensivi grandiosi, senza tener conto delle difficoltà del terreno e del clima, e spesso sottovalutando le potenzialità del nemico. Questo fu il caso, ad esempio, dell’esercito serbo, che si dimostrò assai più resistente di quello che aveva previsto. Conrad, d’altronde, era stato uno dei principali sostenitori della guerra contro la Serbia, in risposta all’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo.

 

Portato ad un atteggiamento ostile nei confronti dell’Italia, che considerava la causa della decadenza dell’Impero austro-ungarico, nel 1916 fu lo stratega della Strafexpedition, la “spedizione punitiva”.

Conrad vs Putnik

Radomir Putnik, noto anche come Vojvoda Putnik in serbo Радомир Путник – Војвода Путник (Kragujevac, 24 gennaio 1847 – Nizza, 17 maggio 1917), è il generale comandante l’esercito serbo.
Nel 1903 era stato nominato generale; si distinse durante la prima guerra mondiale diventando anche voivoda (feldmaresciallo).

 

La sua carriera sali vertiginosamente dopo la caduta degli Obrenovic 1903: in precedenza era stato epurato e messo a riposo. Dal 1906 quando divenne ministro della guerra iniziò una riforma dell’esercito che lo renderà così efficace da tenere in scacco gli austriaci per lungo tempo.
Ufficiale intelligente, si distinse durante le guerre balcaniche. Dopo aver ricacciato gli austriaci al di là delle frontiere nella battaglia di Kolubara (dicembre 1914), si rese conto che il suo esercito non avrebbe potuto resistere molto a lungo in una guerra di posizione se gli alleati non l’avessero aiutato con i rifornimenti attraverso il porto di Salonicco e la ferrovia del Vardar.

 

L’entrata in guerra dell’Italia il 24 maggio 1915 fece scendere la pressione nemica alla frontiera, nello stesso tempo i serbi non attaccarono per distogliere truppe nemiche dal fronte italiano per motivi di contrasto sulle promesse fatte dagli alleati al governo italiano riguardanti l’annessione della Dalmazia.

 

Malgrado ciò l’esercito di Putnik fu attaccato nell’autunno del 1915 da forze ingenti degli imperi centrali e costretto a cedere e ritirarsi verso i porti albanesi. Giunto in Italia il generale si trasferì successivamente in Francia. Nove anni dopo la sua morte le sue spoglie furono riportate a Belgrado.

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