Associazione culturale di rievocazione storica

Io ufficiale

Speranze di uomini, galleggiano come insetti sull’acqua stagnante. Basterà un sasso a sconvolgere, con cerchi concentrici, quel precario equilibrio.
Ma i sassi sono granate, e la guerra è una rana ingorda dal ventre mai sazio.
Nemmeno l’acqua ci ha lasciato questa guerra, e sguazziamo nel fango cercando la vita come l’umidità rimasta.
Comando uomini, eseguono ordini. Io incudine di un martello incessante e balordo. Io Ufficiale.
Potrebbe la mia pistola fermare in un attimo gli ordini di un folle. Ma spingerei la pedina di un domino di una sommaria giustizia, in cui io sarei il prossimo a cadere.
Mi trovo allora egoista! e la mia arma spinge fuori soldati che vorrebbero salva la vita da quella falce dal filo incorruttibile che è la mitraglia.
Vorrei io essere cannone. Senza coscienza né scrupolo. Assassino cieco e imparziale.
Ma sotto i gradi sono uomo, e il mio animo è fragile, di fronte ai volti pietosi dei miei soldati, a cui non posso concedere confidenza alcuna.
Sono un ufficiale! e sono solo, tra tanti, non c’è il conforto del compagno vicino, solo il peso delle mie decisioni.
L’ora tarda soffia via i dubbi. Un colpo di fischietto e non guarderò in faccia a nessuno! se resterò vivo, saranno i rimorsi a venirmi a trovare.
E’ ora. Vige una sola regola in me…. Mors tua, vita mea

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