
Tengo la tua foto stretta al petto,
che mi scaldi il cuore prima che le mie mani gelate lascino cadere,
l’ultima speranza.
Come ape su un fiore,
vorrei che un raggio di sole si poggiasse su di me,
a sciogliere questa neve.
La guerra è come nebbia:
separa uomini e mondi,
e io,
perso in questa landa desolata,
cerco un po’ di colori.
Che non siano il verde delle divise,
il rosso del sangue,
il bianco della neve.
Vorrei il giallo dei fiori di tarassaco,
il blu di un cielo,
dopo una pioggia,
l’azzurro dei tuoi occhi.
Mia amata,
le parole che non ti ho detto,
le porterà il vento…
a primavera
Perdonami!
io restò qui.
Sono tanto stanco,
e il solo colore che vedo,
è il nero di un lungo sonno…
